Il Rappresentante permanente d’Italia all’Onu, l’Ambasciatore Maurizio Massari, e’ stato ospite a Napoli presso l’Universita’ Federico II in occasione dell’importante iniziativa “80 anni delle Nazioni Unite tra crisi e pace”, dibattendo con il rettore Loria, docenti, studenti e giornalisti.
“Viviamo il numero di conflitti più alto dalla fine dalla seconda guerra mondiale ad oggi e credo che l’unica soluzione siano forme di cooperazione tra gli Stati che hanno principali interessi in questi conflitti per cercare di trovare soluzioni diplomatiche”, ha dichiarato Maurizio Massari a margine dell’evento, sottolineando che “tra l’altro questi conflitti costano moltissimo dal punto di vista della stabilità internazionale: si pensi solo ai flussi di migranti, agli sfollati, ai rifugiati. Quindi questi conflitti vanno risolti, ma l’unico modo è diplomaticamente perché è difficile pensare a vittorie militari nette che possano mettervi fine”.
Ha poi aggiunto: “Per le Nazioni Unite non è un momento facile, anzi è un momento complicato. Lo è per le Nazioni Unite e per tutto il sistema multilaterale, ma credo sia assolutamente nostro interesse, interesse dell’Italia e dell’Europa sostenerlo e difenderlo perché noi abbiamo bisogno di un mondo che sia fondato sulle regole, sui principi della cooperazione multilaterale e le Nazioni Unite sono questa piattaforma importante, globale che assicura queste regole e questi principi”.

Ha anche evidenziato che “naturalmente bisogna riconoscere che ci sono delle difficoltà, degli spazi di miglioramento anche dell’efficienza delle Nazioni Unite e, infatti, è in corso l’esercizio, lanciato per l’80esimo anniversario dal segretario generale Guterres, per razionalizzare la macchina e la burocrazia della Nazioni Unite per renderla più economica e più performante”.
“La prima sfida con cui in assoluto le Nazioni Unite si devono confrontare è il ‘back to basics’ cioè il ritorno al rispetto da parte di tutti gli Stati membri, e soprattutto delle grandi potenze, della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario che sono stati violati nei casi dell’invasione dell’Ucraina e a Gaza, dove l’emergenza umanitaria ha raggiunto livelli massimi, denunciati da tutte le agenzie dell’Onu” ha sottolineato Massari nel corso della sua lectio magistralis.
Il Rettore Matteo Lorito, nel prendere la parola, ha dichiarato: “Siamo qui per discutere, per sentire il parere e l’insegnamento di un diplomatico di lungo corso, tra l’altro napoletano, che dall’Egitto fino a New York ha visto veramente tutte le fasi degli ultimi 40 anni della politica internazionale. Sentire la sua impressione rispetto a quello che accade oggi, dal placo delle Nazioni Unite, crea una grande aspettativa. Siamo felici di essere riusciti a organizzare questo incontro, ci sarà molto da discutere e da capire perché gli effetti dei cambiamenti si vedono anche nei rapporti tra le Università, ad esempio tra quelle italiane ed americane. La diplomazia universitaria sta lavorando, noi continuiamo ad avere rapporti con le Università. Naturalmente poi ci sono i diplomatici di professione che ci possono far capire quali sono gli indirizzi perché sono cicli della storia che dobbiamo gestire. Per i nostri ragazzi oggi è una grandissima esperienza, toccare con mano il lavoro di chi è formato per affrontare queste cose e speriamo che sia da stimolo ai nostri ragazzi a seguire un percorso formativo che è così affascinante ma anche importante.
Quello che sta accadendo negli Stati Uniti sta mettendo, per certi versi, in difficoltà e creando anche dei cambiamenti all’interno delle grandi Università americane e si riverbera anche su quanto accade in Europa. Vediamo scienziati americani che si spostano da noi con maggiore facilità rispetto al passato, la necessità di rafforzare i rapporti con le università americane. È un momento dal punto di vista delle scienze politiche interessante, ma anche complicato, da affrontare in cui bisogna discutere, capire e trovare le soluzioni. Noi facciamo il nostro lavoro di fonte delle scienze e del sapere”.
L’intervista all’ambasciatore Massari