Quando Raffaele Federico lasciò Teggiano all’età di tredici anni, il suo cuore era un misto di emozione e paura. Era il 1973 e il mondo stava cambiando rapidamente; in cerca di nuove opportunità, la sua famiglia aveva deciso di emigrare negli Stati Uniti. La nave su cui si imbarcò, la Raffaello, non era solo un mezzo di trasporto, ma un ponte verso una vita nuova, lontana dalle colline della sua terra natale.
Il viaggio verso New York fu l’ultimo per quella nave che avrebbe rappresentano, nell’immaginario collettivo, la speranza.
Arrivato a Brooklyn, Raffaele scoprì un luogo che avrebbe simpaticamente ribattezzato “Teggiano USA”. Nonostante fosse lontano da casa, incontrò subito molti connazionali; negozi, ristoranti e piazze somigliavano a quelle che conosceva. Questa comunità di italiani lo accolse calorosamente, facendolo sentire a casa. Il suo spirito vivace e il suo innato senso di appartenenza gli permisero di integrarsi facilmente nella nuova realtà, dove l’italiano era parlato e le tradizioni nostrane erano celebrate. Non a caso Raffaele fa parte dell’attiva Associazione San Cono, dedicata al patron di Teggiano.
Raffaele si e’ laureato, ha trovato un buon lavoro ma mai ha dimenticato le sue radici. Ogni anno torna in Italia per vacanza, “perche’ fa bene al cuore”, dice, ma ammette che oggi sarebbe difficile rimettere li’ radici. Definitivamente.
Nell’intervista video ci racconta la sua storia.
