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La storia di Pasquale Masullo, un sacchese a New York con l’orgoglio delle origini

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A diciannove anni, Pasquale si trovò di fronte a una scelta cruciale. La sua Sacco, in provincia di Salerno, con le sue stradine e il profumo di limoni in fiore, era il luogo che aveva sempre considerato casa. Ma le opportunità scarseggiavano, e il richiamo del mondo oltre l’oceano diventava ogni giorno più forte. Così, un giorno si imbarco’ sulla Raffaello, diretto a New York. Il viaggio duro’ sette giorni. Quando’ arrivo’ a Nova York, Pasquale Masullo non avverti’ immediatamnete il cambiamento. “C’era tutta la comunita’ italiana e sacchese ad accoglierti e ad aiutarti”, spiega. E dopo tre giorni comincio’ anche a lavorare. “Ho fatto di tutto, anche pulire le strade dalle cicche”, aggiunge.

Ogni giorno era una sfida, ma lui non si arrese; sapeva che solo affrontando le difficoltà avrebbe potuto costruire qualcosa di solido.

Nonostante la distanza fisica, la sua mente tornava spesso a Sacco. Le immagini del borgo, dei suoi amici e dei pranzi familiari lo accompagnavano. Pasquale portava con sé i valori e le tradizioni italiane, cercando di coltivarli anche nella grande mela. Cominciò a organizzare eventi culturali, per mantenere viva la fiamma della cultura del suo paese. Insieme ad altri italiani ha istituito una Associazione dei “sacchesi nel mondo”. In questo modo, non solo celebrava la sua eredità, ma creava anche un legame tra la comunità italo-americana e le radici italiane.

Malgrado il suo amore per la patria, Pasquale si rese conto che il suo futuro non era in Italia dove era ritornato per qualche anno. Nonostante i ricordi dolci e nostalgici, tornare indietro significava rinunciare ai sogni che stava costruendo. New York divenne la sua nuova casa, un posto dove affrontare nuove sfide e realizzare un’esistenza migliore. Crescendo in questa vasta metropoli, Pasquale imparò a vedere il mondo con occhi diversi, mescolando l’italianità con la multiculturalità americana.

Pasquale ama la sua patria, Sacco che ha lasciato e dove ritorna spesso con i suoi figli (che parlano italiano), ma non tornerebbe per stabilirsi. Ha le idee chiare, sa come funziona il mercato lavorativo del BelPaese e le relative difficolta’ .Ha trovato la sua strada, e sebbene la nostalgia lo accompagni, ha abbracciato con coraggio un nuovo inizio. La sua vita è diventata una testimonianza di resilienza, passione e amore per le proprie origini, mentre continua a scrivere la sua storia nella grandezza di New York, mantenendo sempre vivo il cuore italiano.

Di seguito l’intervista completa

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