Trent’anni dopo aver assistito John David Mooney in STAR DANCE per le Olimpiadi di Atlanta, Arvedo Arvedi torna a Chicago con una mostra dei suoi lavori più recenti.
La tecnica di Arvedo, orientata all’azione, che dipinge con mani, pennelli e pipette, evoca forme ancestrali tratte dalle pitture rupestri Hopi, dalle linee di Nazca e dalle incisioni rupestri sahariane. Il risultato è un potente linguaggio visivo che trascende confini e tempo, con l’obiettivo non di spiegare, ma di connettere.
La mostra si sviluppa attraverso quattro sezioni tematiche, tra cui una sorprendente serie di tele di grandi dimensioni che rappresentano i 4 elementi – Fuoco, Aria, Acqua e Terra – e uno spazio dedicato al suo progetto Arte da Vestire: sciarpe pashmina in edizione limitata che fondono arte, design e narrazione. LINGUAGGI DIFFERENTI – Memorie antiche è più di un ritorno alla “casa artistica” di Arvedo, è una riconnessione: con il luogo, con la memoria e con il ruolo essenziale dell’arte come linguaggio condiviso in un mondo che non è mai stato così rumoroso o disconnesso.








La straordinarieta’ della Mostra, oltre alle opere ovviamente, e’ il rivedere, insieme Arvedo e il suo maestro John David Mooney. Sono passati ” solo” 30 anni e il quasi 8oenne ha curato tutto nei minimi particolari scegliendo 150 creazioni.