Quaranta anni e non sentirli. Tra incontri speciali, interviste, festival, trasmissioni televisive, il giornalista italiano Emilio Buttaro, ha festeggiato i quaranta anni di carriera atterrando a New York. Grazie alla Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi”, che ha ospitato l’evento “Incontri speciali in 40 anni di Bel Paese”, Buttaro ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a vivere momenti straordinari.
All’incontro, moderato da Stefania Stipo, insegnante e amministratrice dell’istituto, e da Josephine A. Maietta, presidente dell’AIAE (Association of Italian American Educators), hanno preso parte anche i giovanissimi studenti liceali che hanno seguito, attentamente, i racconti.

Emilio Buttaro ha parlato della sua passione per il giornalismo nata in tenera età ma anche del suo impegno per gli italiani all’estero. “Essere un ponte tra l’Italia e il mondo – ha spiegato il cronista – portare un po’ di Bel Paese a chi vive lontano dai confini nazionali è un qualcosa di indescrivibile, una gioia che rimane dentro a lungo”. E, parlando di Sylvester Stallone, ha aggiunto: “Lo incontrai nel 2006 durante l’affollatissima conferenza stampa di Miss Italia. Lui era il presidente della giuria ed in quell’occasione parlò del suo legame straordinario con il nostro Paese e delle sue origini italiane. Alla fine dell’incontro gli chiesero: Nella vita ti senti più Rambo o Rocky?’ E lui sorridendo rispose: La mattina mi sento più Rambo, poi faccio colazione, bevo il caffè italiano e divento Rocky’. Standing ovation per quella risposta che il giorno dopo diede il titolo a tutti i giornali non soltanto italiani”.
E ancora. Proseguendo, ecco snocciolato l’icontro con Pelé. “Intervistare un’autentica leggenda come Pelé credo rappresenti il sogno per tanti cronisti. Quel giorno a Milano in occasione della presentazione alla stampa del film che porta proprio il nome dell’asso brasiliano, lui continuava a regalare emozioni proprio come faceva sui campi di gioco. Lui che a 17 anni ha vinto il primo dei suoi 3 Mondiali e che ha concluso la carriera qui nel New York Cosmos”.
Entusiasmo poi da parte dei ragazzi quando il giornalista ha parlato di un’intervista che vorrebbe presto realizzare. “Non sarà facile ma spero di poter incontrare Jannik Sinner, un ragazzo straordinario sempre alla ricerca di un miglioramento continuo. Nonostante lui sia il numero uno al mondo continua a fare cose normali come ad esempio parlare con un raccattapalle. E’ un grande esempio per i giovani e non solo e credo che proprio la normalità sia il suo colpo migliore”.
In conclusione, Emilio ha chiosato: “Poter raccontare i miei incontri speciali a New York ha rappresentato per me una grande emozione. Oggi per me la realtà ha superato il sogno. Il mio sogno americano”.